17 Marzo 2020

Cari Colleghi,

sul sito abbiamo pubblicato il protocollo siglato con la Corte d’Appello per l’istituzione dello sportello telematico penale. Le relative disposizioni forse non sono del tutto in linea con il principio della gerarchia delle fonti ed avendo il Presidente della Corte voluto che la sigla avvenisse entro la mattinata di venerdì scorso (cosa comunicata poco prima), non essendo stato possibile consultare il Consiglio che si sarebbe riunito solo il pomeriggio, il Presidente dell’Ordine si è assunto la responsabilità di dare l’assenso e sua in esclusiva è pertanto la colpa di eventuali “imperfezioni”.

Ci  pare che nel complesso l’accordo renda più agevoli tutta una serie di attività mentre la limitazione dei depositi alle 12.30 è  compensata dall’anticipazione del termine iniziale alle 8.30. Forse si sarebbe potuto fare meglio ma come detto, i tempi hanno imposto l’adesione peraltro condivisa da tutti gli altri Ordini del Distretto.

Nulla vieta che si possano fare delle proposte di miglioramento. La trasmissione a mezzo PEC potrà essere più “tranquillamente” utilizzata laddove le norme primarie prevedano l’invio a mezzo raccomandata A.R., sicuramente il mezzo più sicuro per il deposito delle impugnazioni é quello dell’utilizzo delle racc.A.R. così’ come normativamente previsto. Si ribadisce che non possono essere utilizzate entrambe le modliatà di trasmissione ovverro quella postale e quella telematica.

Anche l’OC.F. ha inviato una lettera al  Ministro attinenete alla materia trattata nella presente circolare. Speriamo in una rapida e positiva evasione della richiesta.

Sono state, poi, segnalate al Consiglio varie performances di colleghi, col mezzo televisivo o sui social media che non sono parse rispettose della dignità e del decoro della professione, richiamati anche dal corpo dell’art. 35 del Codice Deontologico Forense, ed i principi rinvenibili nell’art. 37 del medesimo testo.

Il Consiglio, verificato il fondamento delle segnalazioni e di quanto accertato procederà ex art. 50 c.4 Legge 247/12 al fine della tutela dell’immagine del Foro cuneese. E’ un momento difficile  in cui è doveroso manifestare senso di responsabilità e non essere additati per comportamenti che possono essere interpretati come “puro sciacallaggio”. Risulta infine che alcuni colleghi continuino a pretendere la frequenza dello studio da parte dei praticanti .Il Consiglio è ben consapevole di non poter interferire con ledecisioni del dominus, ma ritiene doveroso evidenziare che non si può pretendere che i praticanti vi siano costretti laddove ritengano, ragionevolmente, di non volersi esporre al possibile contagio, tanto più alla luce della sospensione dell’attività giudiziaria. Ci  pare una questione scontata, ma voci non verificate, allo stato attesterebbero una non integrale condivisione di tali principi da parte di alcuni.

Buon lavoro e buona giornata, nonostante tutto.

 

IL PRESIDENTE

Avv. Claudio MASSA

Modificato: 8 Aprile 2021